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"Capitale della Provincia del Polesine nel Dominio Veneto" (Thomas Salmon)
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11 Gennaio 2025 - Marco Bordon

Attenti all’alcol prima di guidare ma pochi sanno che anche mangiando ci si può ubriacare.
 
Una delle cause è per un frequente utilizzo di antibiotici i quali, a lungo andare, hanno causato una disbiosi intestinale.

Il sito del Ministero della Salute nel richiamare l’attenzione sugli effetti dell’alcol alla guida, evidenzia che non esistono quantità di alcol sicure alla guida, aggiungendo come le fasi di smaltimento dell’alcol siano diverse da individuo ad individuo, soprattutto se di sesso diverso.

L’alcol nello stomaco

Infatti,  l’alcol viene assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80%  dalla prima parte dell’intestino, passa quindi nel sangue e poi nel  fegato, che ha il compito di distruggerlo tramite un enzima chiamato  alcol-deidrogenasi. Solamente dopo che il fegato ha assolto a tale  funzione, la concentrazione dell’alcol nel sangue risulta azzerata.

Lo  smaltimento dell’alcol non è uguale in tutte le persone, varia in  funzione del sesso, dell’età, dell’etnia e di caratteristiche personali  infatti, non è completamente efficiente prima dei 21 anni ed è  inefficiente sino ai 16 anni. Dopo i 65 anni si perde gradualmente la  capacità di smaltire l’alcol e, nel sesso femminile, è sempre la metà, a  tutte le età, rispetto alle capacità maschili, per questa ragione  alcune persone sono più vulnerabili agli effetti dell’alcol.

Dopo  questa breve premessa entriamo nel merito delle nuove norme del Codice  della strada, chiedendoci anche quanto influiscono sulla nostra cultura  enogastronomica, evidenziando anche che non di solo bere ci si ubriaca….

Il  nuovo CdS, NON ha modificato il vecchio codice, lasciando inalterati  limiti e modalità di rilevazione del tasso alcolemico per litro di  sangue, agendo invece su un inasprimento di sanzioni e multe per i  trasgressori.

Limiti e modalità rimangono le stesse, cambiano le sanzioni

A  questo punto ci si chiede giustamente, quali sono le nuove sanzioni  applicate nel momento in cui si violano i limiti stabiliti, bene,  evidenziamole:
  • guida  con un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi di alcol per  litro di sangue, sanzione amministrativa da 543 a 2.170 euro e sanzione  amministrativa accessoria della sospensione della patente da tre a sei  mesi, anche in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti  (patteggiamento);
  • guida  con un tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 grammi di alcol per litro di  sangue, ammenda da 800 a 3.200 euro, aumentata da 1/3 alla metà quando  il reato è commesso dopo le 22 e prima delle 7, ed arresto fino ai sei  mesi, più sanzione amministrativa accessoria della sospensione della  patente da sei mesi a un anno, anche in caso di applicazione della pena  su richiesta delle parti (patteggiamento);
  • guida  con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi di alcol per litro di  sangue, ammenda da 1.500 a 6.000 euro, aumentata da 1/3 alla metà quando  il reato è commesso dopo le 22 e prima delle 7 ed arresto da sei mesi a  un anno con applicazione della sanzione amministrativa accessoria della  sospensione della patente da uno a due anni che viene raddoppiata se il  veicolo appartiene a persona estranea al reato ed anche in caso di  applicazione della pena su richiesta delle parti (patteggiamento);
  • In  caso di recidiva, la patente di guida è revocata nel biennio disponendo  la confisca del veicolo, sempre che il proprietario sia diverso dal  reo;
  • in  caso di incidente stradale con un tasso alcolemico superiore a 0,5  grammi di alcol per litro di sangue, le sanzioni corrispondenti alle  varie ipotesi sopracitate vengono raddoppiate con applicazione del fermo  amministrativo del veicolo per 180 giorni, sempre che il proprietario  sia diverso dal reo;
  • tutte le infrazioni comportano inoltre la decurtazione di 10 punti dalla patente;
  • ammenda ed arresto per alcolemia superiore a 1,5 g/l possono essere convertiti in lavori di pubblica utilità;
  • limite  alcolico pari a zero per le categorie denominate “a rischio”, quali, i  neopatentati per almeno tre anni ed i conducenti professionali;
  • introduzione  di un codice specifico sulla patente di guida per i soggetti recidivi,  identificativo del divieto dell’assunzione di alcol ed installazione  obbligatoria sull’auto a proprie spese, di un dispositivo denominato  Alcolock, collegato al sistema di accensione della vettura, impedendo  l’avvio del motore nel caso sia rilevato un tasso alcolico superiore a  zero;
  • per  chi rifiuta di sottoporsi agli accertamenti dell’alcool-test sono  previste sanzioni severe equivalenti a quelle previste per un tasso  alcolemico superiore a 1,5 g/l.

La paura di ordinare vino a tavola

Entrando  in un ristorante, anche senza conoscere a memoria le sanzioni, subentra  probabilmente in noi e, forse anche inconsapevolmente, uno stato  psicologico e un approccio diverso nel momento in cui dobbiamo ordinare  un vino. La paura delle conseguenze legali in  caso di un controllo di polizia, si fa sicuramente sentire non appena  avviciniamo il calice alla bocca, limitando drasticamente il consumo di  alcol.

Chiaramente  le conseguenze sono ovvie, al di là dei limiti sanzionatori si beve  sempre di meno, preferendo la consumazione dei vini al calice alle  bottiglie o peggio, preferendo l’acqua al vino. Ecco perché i  ristoratori stanno cercando di lavorare sulla comunicazione con i  clienti, cercando di tenere sempre alta la convivialità e il nostro  forte legame con la tradizione culinaria a tavola.

Di  fronte a questa nuova e inattesa crisi, i professionisti del settore  stanno già modificando alcune strategie di marketing al fine di  mantenere salde le vendite, quali ad esempio nuovi abbinamenti tra cibi e  bevande e, non solo vino ma anche distillati.

La wine bag

Oppure la promozione nei propri locali del “Wine bag”,  una pratica molto diffusa all’estero, dove i ristoratori permettono ai  propri clienti di portare via il vino non bevuto anziché lasciarlo sul  tavolo, dotandoli anche di borsine personalizzate.

Novità,  sostenibiltà e riduzione degli sprechi questa, molto apprezzata dai  clienti, dai ristoratori e dalle varie Associazioni Sommelier tra cui  l’AIS.

Vedremo  se questa nuova frontiera sarà capace attraverso avvicinamenti al vino,  eventi e degustazioni di offrire una educazione, una nuova conoscenza  ai clienti, fino ad arrivare ad un consumo responsabile al fine di non  distruggere la nostra sana convivialità.

Ma  quanto si può bere per non sforare la soglia di 0,5 g/l e non incappare  in sanzioni? Possiamo dire con un esempio che, un bicchiere di vino  bevuto da un uomo di 75 kg, a stomaco vuoto, difficilmente potrà  superare tale soglia. Cosa invece molto reale se a bere il medesimo  bicchiere è una ragazza di corporatura esile.

Bere anche acqua e a stomaco pieno

Un  ottimo consiglio è sempre quello di bere a stomaco pieno, alternando  alcuni sorsi d’acqua e aspettare almeno un’ora prima di mettersi in  viaggio e, nel caso, dotarsi di un etilometro certificato, al fine di  controllare il proprio stato alcolemico prima di mettersi alla guida,  soluzione altamente istruttiva per tutti, pensando alla propria e  all’altrui incolumità.

Al  giorno d’oggi un etilometro digitale è facilmente reperibile e lo si  può portare con sé anche sotto forma di portachiavi, costa poco e i dati  risultanti sono ottimali, sono dotati di sensori di gas per misurare la  quantità di etanolo presente nell’aria emessa, contrariamente alle  precedenti tecniche di misurazione alcolemica quali, il prelievo del  sangue o i misuratori chimici.

A  tal proposito, alcuni giorni fa ho personalmente effettuato un test con  alcuni agenti della polizia stradale notando che con due/tre portate di  cibi e tre bicchieri di vino con gradazione alcolica pari a 13 gradi,  alla prova dell’etilometro non avendo superato il limite minimo  alcolemico.

Dobbiamo  pensare che lo stomaco assorbe l’etanolo rapidamente e riusciamo ad  espellere solo una piccola percentuale con le urine, l’aria e il sudore.  Per cui prima di mettersi alla guida ….

Anche certo cibo può alzare il livello di alcol nel sangue

Ci  sono casi, sebbene rari, dove non solo i vini o i distillati  influiscono a livello alcolemico su alcune persone infatti, la scienza e  la ricerca medica hanno stabilito, che anche mangiando ci si può ubriacare.

Recenti  studi clinici condotti dall’Università di Toronto e pubblicati sul  Canadian Medical Association Journal, hanno descritto come ci si può ubriacare senza bere alcol, descrivendo la Sindrome della Fermentazione Intestinale.

Entrando nel merito dello studio, i ricercatori hanno spiegato che l’intestino produce alcol  a causa della fermentazione di alcuni funghi intestinali, producendo  una vera e propria intossicazione avente uguali sintomi ad una  ubriacatura da somministrazione di alcolici.

La “Disbiosi intestinale”

Una delle cause è per un frequente utilizzo di antibiotici i quali, a lungo andare, hanno causato una “Disbiosi intestinale”,  con un potenziale contributo genetico, causando questa malattia rara  ma, non unica, su soggetti sofferenti di diabete, malattie del fegato e  intestinali, i quali, spiegano i ricercatori scientifici, un poco di  alcol si produce sempre durante la digestione, seppure in quantità  ridotte e in genere ininfluenti, rilevabili soprattutto nei soggetti con  problemi collegati a diverse malattie infiammatorie intestinali come il  Crohn.

In questa sindrome, denominata anche “Autoproduzione di birra”,  i microrganismi fermentano l’alcol dai carboidrati, superando la  normale flora intestinale. I ricercatori spiegano la rarità dei casi ma  non l’impossibilità dovuta a diversi fattori i quali interagiscano con  una notevole sovrappopolazione di microrganismi fermentanti e un  elevato consumo di carboidrati, aggiungendo che tali problematiche sono  probabilmente sottostimate rispetto alla realtà in quanto scarsamente  ricercata e con approcci terapeutici ancora da definire anche a causa  della mancanza di consapevolezza della Sindrome tra i medici.

























Le fotografie sono state gentilmente offerte dal Sig. Alberto Gandolfo
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